martedì 9 aprile 2013

Il naso dell'aereo


Negli ultimi due anni i bimbi mi hanno sentito parlare spesso di viaggi, ed hanno dovuto fare i conti con assenze prolungate, con un preavviso sempre troppo corto; ore, alcune volte, minuti, altre volte. Il loro senso del tempo non rende queste cose semplici, tanto meno quando devo fargli capire che il momento del rientro non è immediato come vorrebbero loro.

Perciò, in un costante sforzo per tranquillizzarli, ho incominciato a raccontare loro quello che vedo strada facendo, soffermandomi su quegli episodi che possono rendere magico ed epico il mio viaggio.

E’ per questo che, durante una recente trasferta in Asia, ho spiegato loro che avrei fatto qualcosa di unico, di cui sarebbero stati al tempo stesso fieri e sorpresi. Sarei entrato nel naso dell’aereo!

Il ché era tecnicamente vero, visto che avevo il posto 1D, direttamente nella punta del 747.
Un paio di foto dal gate mi aiutarono tantissimo a convincerli che non stavo scherzando e l’immagine ammirata di Lollo e Kiko mi convinse di essere riuscito nell’intento…
Edidi sembrava strano, titubante ed un poco preoccupato. Sino a quando decise di sciogliersi il dubbio: “papà, chiese infine, e se l'aereo ha il raffreddore?”

Qualche giorno dopo ho voluto cambiare un po’ le cose. Approfittando di un quanto mai apprezzato upgrade in prima classe (cosa fanno le miglia premio...), ho informato i bimbi che sarei andato addirittura in testa al Jumbo! Lollo ha riso eccitato, condendo il tutto con un “figo!”, mentre Kiko, dapprima entusiasta, si è subito ricomposto ed ha cominciato a fare ventimila domande, molto dubbioso.

“Ma se sei sulla testa, quando vola cadi giù!”.
”No Kiko, non sono proprio sulla testa, sono nella testa”.
“Ah, e da dove sei passato?”        
“Sono passato dalla porta che fa entrare nel naso e poi ho preso l’ascensore e sono salito nella testa”.
“Naaaa, ma dai!”

Meglio di "esplorando il corpo umano"!
 
 

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