mercoledì 27 novembre 2013

Fuochista (2)

... continua


Sino a ieri.

Arriviamo in montagna, 50 cm di neve già caduta ed una fitta nevicata in corso. Il furgone non riesce a fare gli ultimi 3 km, quindi monto le catene. No, provo a montare le catene, ma sono rotte.

Inverto la marcia, faccio 15 km con due controsterzi da paura per rimanere in strada, arrivo dal benzinaio e contratto per un set di catene nuove, rigorosamente da furgone. Risalgo i 15 km, arrivo alla salita più ripida, monto le catene sotto la neve, risalgo e guido fino a casa, completamente fradicio.

Saliamo in casa, temperatura esterna -1°C, temperatura interna 2°C. I bimbi imbacuccati, seduti sul divano con una stufetta elettrica e le coperte sulle gambe, belli felici a guardare Peppa Pig.

SenzaBarbaMamma, solerte, si siede accanto al camino e, con la sua manina fatata, da vita ad un bel fuocherello.

Io mi cambio la giacca e torno giù, a scaricare il furgone. 3 trolley, borsa computer, sacca frigo, zaini dei bimbi, spesa... 20 minuti buoni di su-giù/giù-su.

Torno in casa e la mogliettina è di fronte al fuoco. "Non si è ancora acceso bene..."

Vado in cucina, svuoto la sacca frigo, riempio il frigo, prendo il latte, i biscotti, scaldo il latte, apparecchio e do la cena ai bimbi.

La mogliettina è di fronte al fuoco: "Non si è ancora acceso bene..."

Sparecchio, sistemo. Vado di sopra, cambio i bimbi, tutti a letto.

Torno giù. La mogliettina traffica di fronte al fuoco: "Ohhh, finalmente si è acceso."

Già.

Papà, avevi ragione. 1 litro di alcool ed il fuoco si accende in 30 secondi. Meno poetico, sicuro, ma almeno evito alla SenzaBarbaMamma tutta quella fatica per accendere BENE il fuoco!

lunedì 25 novembre 2013

Fuochista (1)

Quando ero piccolo mio padre usava accendere camino e stufe in montagna per scaldare la sua famiglia negli inverni più gelidi... il fuoco si accendeva con un po' di legna, tanto amore, quattro giornali ed una bottiglia di alcool da 1 litro.

Per questo, sino ai 30 anni sono stato convinto che accendere il camino richiedesse doti da piromane degne di Mangiafuoco...

Quando SenzaBarbaMamma è riuscita ad accendere il camino con soli legnetti ed accendino ho pensato che avesse praticato qualche strana magia, o che avesse tenuto i legnetti a bagno nella benzina per tutta la notte precedente. Capendo che nulla di tutto ciò era accaduto, da quel giorno di 11 anni fa, mia moglie è diventata la fuochista ufficiale della famiglia.

Sino a ieri...


continua...

domenica 24 novembre 2013

Macchinina

Abbiamo appena scoperto che Kiko si è ripreso la macchinina prima che venisse tumulato il BarbaNonno.

"Kiko, ma adesso con cosa gioca il nonno?"

"Con la macchina radiocomandata."

"Scusa Kiko,  ma dove la prende la macchina radicomandata il nonno?"

"Papi, il nonno è in paradiso e mi hai detto che li si possono avere tutti i giochi che si vuole. Quindi il nonno non ha bisogno delle mie macchinine, sta giocando con una macchina radiocomandata!"


Giusto Kiko. Buon divertimento Nonno.

BarbaNonno se n'è andato

BarbaNonno se ne è andato...

Ha combattuto le sue barba-battaglie sino alla fine, con la solita audacia e con una grandissima dignità, anche quando il dolore si faceva insopportabile.

Ieri i barbacuccioli si sono superati. Il saluto al nonno è stato preceduto da mille raccomandazioni, peraltro le solite perennemente disattese.

Invece, ecco il secondo miracolo del nonno: buoni, zitti, tranquilli... A parte alcune chicche:

Edidi ha passato tutta la Messa a chiedersi come tirare fuori il nonno dalla bara.
Kiko invece è riuscito a nascondere una macchinina nelle corone di fiori, così adesso sappiamo che almeno il nonno ha qualche gioco nell'Aldilà.
Lollo mi ha consolato, promettendomi che mi farà star su di morale con una partita a Pokemon. Evviva!
Nanina, al momento della preghiera con tutti i nipoti accanto al nonno ha cominciato ad urlare "papiiii, pippiiii!"
Uaui, tenereo Uaui, usciti dalla chiesa mi ha chiesto "dov'è il nonno? perchè non c'è?"...

Kiko ha anche strabuzzato gli occhi quando ha visto che la bara era chiusa con delle viti; ho dovuto fargli presente che il BarbaNonno conosce già la sua abilità con l'avvitatore (ed anche il gommista), non era proprio il caso di fare il bis.

Al cimitero invece Lollo e Kiko hanno dato il meglio. Se non fosse stato per le loro istruzioni, sicuramente gli operai non sarebbero riusciti a mettere il nonno nella tomba di famiglia...

E per finire, un dolce pensiero da Kiko e Lollo anche per la BarbaNonna: "Nonna, muori pure tranquilla, a Darcy (il cane) ci pensiamo noi...".

mercoledì 6 novembre 2013

BarbaNonno


Il mondo visto dai bimbi...

BarbaNonno è in ospedale da qualche giorno e non se la passa proprio al meglio. Abbiamo quindi spiegato ai bimbi che bisogna dire tante preghiere per il nonno perché le cose si sistemino, che gli passi il mal di pancia …

Edidi scatta subito: “allora io invoco il Pokemon X che è potente e lo fa diventare super”.

Fantastico, avremo un BarbaPokemoNonno…

Nanina è più concreta: ”è stato male in macchina?”

SenzaBarbaMamma la tranquillizza: “No tesoro, no…”

Nanina non demorde: “si, se ha mal di pancia, allora è stato male in macchina!”
 
Non fa una piega...


mercoledì 25 settembre 2013

Radicchi

No, non si tratta di verdura.

Il radicchio è un'arte... a casa mia, si può tranquillamente sostenere che sia L'ARTE per eccellenza.

Il radicchio è il connubio tra il dinamismo del cerchio e la stasi del piano, il punto di incontro tra l'equilibrio ed il rischio. Il radicchio è...

la sgommata.

A casa nostra il radicchio è il metro di giudizio dell'abilità, ciò che separa le mammolette dai campioni. Fare il primo radicchio è un momento memorabile, un rito di iniziazione.

Alla tenera età di quasi 3 anni il piccolo Lollo girava per casa radicchiando con il triciclo.

La leggenda narra che il primo giorno senza ruotine sia Lollo che Kiko fecero una radicchiata congiunta, sgommando a ripetizione uno accanto all'altro allegramente come se non avessero fatto altro sino a quel momento... salvo poi centrare in pieno un palo ed una panchina altrettanto in contemporanea.

Quest'estate invece la palma d'oro del radicchio è andata ad Edidi. Complice una discesa abbastanza ripida, un po' di ghiaia nei punti strategici e tanto divertimento, abbiamo misurato 12,5 mt di radicchio; considerando che Edidi non arriva a 6 anni, abbiamo pensato di premiarlo... cambiandogli la gomma che è esplosa il giorno dopo.
   

venerdì 13 settembre 2013

martedì 10 settembre 2013

Attributi


Sole, aria fresca, le fronde dei pini che si muovono appena.
4 sedie, un ombrellone, un tavolo con qualche bibita. BarbaPapà, SenzaBarbaMamma ed i BarbaNonni chiaccherano tranquillamente. I bimbi giocano tranquilli con le loro bici, in silenzio ed animati da sani propositi di condivisione e fratellanza, aiutandosi a vicenda…

Seeeee, credeteci… Se fosse così avreste sbagliato blog.
I bimbi sono li a due passi, sfrecciano come schegge impazzite accanto a muretti e pareti mostrando ai nonni le loro ultime acrobazie in bici, con buona pace della tachicardia delle nonna e mettendo a dura prova i riflessi del nonno, che nella sua mente è sempre pronto a raccogliere chi sta per cadere… fisicamente invece è fermo immobile sulla sedia, ma è l'impegno che conta.

Lollo è sul prato, punta il marciapiede che gira intorno alla casa alla massima velocità. Arrivatogli ad 1 mt scarta a sinistra, mette la bici rasoterra ed inchioda la ruota posteriore, sfiorando la base del marciapiede con la gomma ed il piede. BabrbaNonno sbianca, BarbaPapà ride, Lollo riparte.
Uaui è sul marciapiede e si diverte a provare la frenata combinata manubrio/pedale della sua nuova bici. Nuova perché è finalmente arrivata a lui, sicuramente non per essere passata indenne dalle sevizie infertegli da tutti gli altri fratelli che ha dovuto scorrazzare…

Uaui prende la rincorsa ed appena arriva ad un passo dallo scalino che divide il marciapiede (in basso) dal terrazzo (in alto), si alza in piedi sui pedali e strizza forte la leva a manubrio, bloccando di colpo il suo destriero meccanico con un grande sorriso soddisfatto. SenzaBarbaNonna sobbalza, BarbaNonno si sporge a prenderlo (sempre nella sua mente), BarbaPapà ride.
Nana osserva Uaui. Nana copia Uaui.

Si mette in posizione, da la prima pedalata, poi la seconda, poi si alza in piedi per spingere più forte, ci chiama soddisfatta e …
SVLANG!

“Paaaapiiiiii, paaaapiiii”. Nanina è accartocciata insieme alla bici contro lo scalino.

“Nanina, dimmi, dove ti fa male?”
“Papiiii, tanto male io”

“Si Nanina, l’ho visto, ma dove ti fa male? La pancina? Le gambe?”
“No, le palline!”

“Nana, tesoro, ma tu non hai le palline…” Spiega BarbaPapà paziente.
“Si, come fatelli… “

 

Beh, effettivamente in un’accezione non proprio letterale del termine possiamo dire che di attributi ne ha ben più dei fratelli… quindi per ora non ci è sembrato giusto contrariarla.

venerdì 9 agosto 2013

Viti

La ruota posteriore destra del furgone si sgonfiava regolarmente in 4/5 giorni, portandosi alla metà circa della pressione consigliata. La storia è andata avanti per circa 3 settimane, sino a che un giorno ho deciso di andare dal gommista.

“Si, guardi, sembra una foratura lenta, probabilmente un chiodo. Me la riporti tra 2 ore”.
Torno due ore dopo. Definiamo il prezzo della riparazione e parliamo brevemente del più e del meno mentre smonta la gomma, la gira, la rigira, la rigira, la rigira… e ride.

 “Scusi, perché ride?” gli chiedo, piuttosto curioso.
“Dov’è stato?” Mi fa lui.

“Perché?” gli ribatto, sempre più curioso ed evitando di rispondere con un bel “fatti i fatti tuoi…”
“Beh, o lavori in ferramenta o non capisco come tu possa avere 8 viti piantate nella ruota… e, tra l’altro, si sono conficcate perfettamente dritte, perpendicolari al battistrada; una coincidenza fantastica, difficile che capiti con una, figuriamoci con 8!”

Il gommista estrae lentamente una bellissima vite da legno di circa 3cm, color bronzo, lievemente sbiancata.

Fantastico, ho raggiunto il mio scopo. Ora so perfettamente che i bimbi hanno imparato ad usare il trapano avvitatore che avevo regalato loro a Natale per imparare un po’ di fai da te… e so anche dove sono finite le viti che non trovavo più! Tesori di Barbapapà…

Questa volta sono io a scoppiare in una fragorosa risata.
“Perché ridi? Tra l’altro, il prezzo che le avevo fatto è per una foratura, non 8…”

“Beh – dico io – so che dovrei essere disperato, ma francamente sono più felice di sapere che i miei bimbi avranno uno splendido futuro come artigiani, vista la maestria con cui maneggiano il trapano avvitatore…”

Il gommista mi guarda dapprima perplesso, poi con fare amichevole "Ok, allora le altre 7 viti te le regalo io… "

Tornando a casa chiamo il nonno per raccontargli l’accaduto, anche sapendo che il giorno prima era stato dal gommista per una foratura da chiodo mentre tornava anche lui dalla montagna con me… finisco di parlare e sento uno strano silenzio dall’altra parte.

“Pa’, tutto bene?”
“Si, tutto bene, riflettevo”
“Su come cercare di far capire ai bimbi che non si deve fare?”
“No, sul fatto che anche nella mia gomma c’era una vite color bronzo, piantata esattamente al centro del battistrada”.

Beh, se non altro per 8 viti ho pagato come lui per una… ma forse è meglio se non glielo dico.

lunedì 22 luglio 2013

Perdono

Mi sa che vi devo chiedere scusa per la scarsa attività di blogger... il problema è che sono spesso lontano dalla BarbaFamiglia e, come potete immaginare, mi manca la "materia prima" per le narrazioni.

Appena possibile sarò nuovamente con voi.

BarbaPapà

venerdì 5 luglio 2013

Very professional

Lounge Turkish ad Instanbul. Musica "lounge" di sottofondo, un banco ristorante con ogni tipo di cibo, profumi che si mischiano alle voci dei camerieri indaffarati a pulire i tavolini... tutto molto calmo, tutto molto soft.

Lounge Turkish ad Instanbul. Angolo nord-ovest, una piccola sala a volte con una bella parete vetrata. Urla stridule e risate, frammenti di cibo un po' dappertutto, profumi di piedini in calzette gommate, i camerieri che si guardano bene dall'entrare. 

Io sono in giacca, trolley, laptop ed auricolare, doccia appena fatta. Very professional.

... Ma perchè cavolo non ci sono le calzette gommate taglia 45? I bimbi stanno guardando Dragon Trainer in 3D (a casa nostra "La Furia Buia") sdraiati sul tappeto! Ed hanno anche le pizzette...

Piano tattico: occhiali scuri alla body-guard, manico del trolley completamente sollevato e giacca appoggiatavi sopra a coprirmi, postura leggermente reclinata sulla poltrona e faccia praticamente incollata al vetro dell'angolo bimbi, leggermente coperto dalla pianta nel vaso... devo solo riuscire a fregare le pizzette e sono a posto! 

mercoledì 19 giugno 2013

Triciclo

Casa in montagna. 28 gradi, un magnifico sole caldo, un prato, un bosco, una striscia d’asfalto in discesa.
BarbaPapà è in casa a guardare le moto; i 5 teppisti, piuttosto accaldati, giocano sul prato.
 

“Mami, possiamo togliere la maglia?”
“Certo cucciolo”.
“Mami, possiamo togliere i pantaloncini?”

“Certo tesoro, avete i costumini, va bene così”.
“Mami, possiamo girare scalzi?”

“Certo gattino, goditi l’erbetta…”


BarbaPapà esce mentre Uaui trascina il triciclo arrampicandosi su per il prato.
Il piccolo arriva in cima, inforca la sua pseudo moto e si lancia a velocità fotonica giù per la discesa … asfaltata.

“Uaui, vai piano che ti spatacchi!” grande BarbaPapà, sempre vigile…
Uaui è lanciatissimo, capelli al vento e panno ben ancorato al sedile, posizione leggermente reclinata all’indietro per essere più aerodinamico… La ruota davanti, in plastica, ha una crepa su tutta la circonferenza, con la quale copia fedelmente le imperfezioni dell’asfalto. Anche troppo.

Appena passa sull’impercettibile canalino di scolo dell’acqua che passa in diagonale, il triciclo ci si infila e scarta repentino a destra, puntando dritto verso la staccionata in legno che un tempo ospitava il “fu” Byron.
“Uaui, frenaaaa!” grande BarbaPapà, sempre vigile e sempre pronto!

Uaui sente, Uaui esegue.
I suoi dolci piedini lasciano i pedali e si puntano sull’asfalto a frenare la folle corsa…

“Ahi. Forse con le scarpine era meglio…”

mercoledì 12 giugno 2013

Piccole soddisfazioni

A volte è difficile far capire cosa significhi avere due figli con disturbo dell'iperattività e deficit attentivo… è come avere una pallina in un flipper e cercare di convincerla a parole ad andare dove riteniamo meglio che vada.

A volte è difficile far capire cosa significhi… a meno che non si dia la possibilità di viverlo sulla propria pelle. Eh eh eh …

Ieri parlavo con la SenzaBarbaNonna della difficoltà di contenere il BarbaBimbo senza mortificarlo nella propria necessità di crescere ed esplorare, ma di come fosse però necessario farlo per il bene suo e del resto della famiglia, considerando che il piccolo innescava un pericoloso effetto emulazione nei fratelli... La risposta era, come prevedibile, che dovevamo essere comunque più morbidi e comprensivi e non eccedere con i limiti.
Tutto corretto, tutto giusto.
Al punto che SenzaBarbaNonna ieri sera ci ha detto che voleva tenere la piccola pallina da flipper per una settimana. Noi, solo per non contrariarla, abbiamo accettato subito. Amore di nonna…   

Sui gomiti. Stamattina SenzaBarbaNonna era sui gomiti…
Eh eh eh...

Ma un grande grazie a SenzaBarbaNonna che ci ha permesso di avere qualche ora di tranquillità (relativa) e, soprattutto, ricaricare enormemente la nostra autostima. Grazie.

giovedì 6 giugno 2013

Nanina con il gesso

Tutti i miei bimbi hanno il loro tallone d'Achille, che francamente assomiglia di più ad un gomito del tennista... diciamo che hanno il gomito d'Achille.

In pratica, se malauguratamente ci si trova a tenere per mano uno dei SenzaBarbaBimbi e questi dovesse all'improvviso decidere di impuntarsi e non fare un passo di più, probabilmente potreste proseguire a camminare tenendo la mano ed il braccio dello stesso... per un po', salvo poi sentire abbastanza distintamente un urlo lancinante ed un mugolìo continuo per i giorni a venire.

Ebbene, Edidi ha deciso che è ora che Nanina si sposti da davanti alla TV e, giusto per rendere il concetto un tantino più chiaro, la strattonata con la tipica cortesia di un mammut che coglie un fiore con le zanne.

Le successive 4 ore vedono Nanina litigare con un paramedico del PS di Pavullo, con lui che cerca di ricomporre la pronazione del gomito, mentre lei cerca di pronare a lui i polsi.

Dopo una battaglia tanto inutile quanto paritetica, finalmente subentra l'ortopedico che - preso da sconforto - decide che la questione si possa risolvere solo con 5 giorni di gesso.  "... e vedrete che capirete da soli se sia guarita o no."

Mossa davvero poco felice.

Come da programma i primi due giorni passano con un sommesso ma continuo rantolio di Nanina.

Il terzo giorno cominciamo ad avere qualche dubbio quando i suoi sommessi rantolii si mescolano ad un sommesso CORO di rantolii...

"Nanina, smettila!"
Inutile, Nanina abbatte il braccio bionico sulla testa dei fratelli con la veemenza e la preseveranza di un vichingo... Sdeng!

Che dite, sarà guarita?

giovedì 30 maggio 2013

Magnesio

Qualche tempo fa ho notato che il magnesio aveva su di me effetti immediati e molto positivi. Un paio di pastiglie effervescenti mi davano una piacevole sensazione di calma e maggiore concentrazione, a tutto vantaggio della... sopravvivenza domestica.

Dopo un paio di giorni ho cominciato a pensare che se il magnesio aveva un tale effetto su di me, perchè non avrebbe dovuto averlo anche sui bimbi? E così, poco alla volta, ho cominciato facendo la "limonata", una compressa effervescente in un litro d'acqua, da dividere tra loro.

Il magnesio è ormai un grande amico di tutti. I bimbi amano la "limonata" ed io amo l'effetto calmante che ha su di loro prima di dormire.

Ieri sera ho preso il tubetto, ne ho estratto una pastiglia, l'ho messa nella brocca e l'ho posata sul tavolo. Dopodichè sono andato a cambiarmi.

Nanina è una buona osservatrice.

Nanina è molto rapida.

Come sono sceso dalle scale ho visto Nanina con fare serio, le lacrime agli occhi e le guance gonfie... non capendo che cosa stesse facendo mi sono avvicinato e le ho chiesto se andasse tutto bene. Nessun suono ma un rapido cenno di assenso con la testa. Ed un lieve rossore in volto.

Mi guardo attorno e vedo la sedia appoggiata al davanzale sul quale teniamo le pastiglie effervescenti di magnesio, nascoste dietro alle spezie. E capisco. E comincio a sghignazzare.

Torno davanti a lei. "Nanina, sei sicura che vada tutto bene?"
Altro segnale di assenso, la sfumatura di rosso diventa un rosso acceso.

"Perfetto Nanina. Allora, andiamo a lavarci i dentini?" Stavolta no, scuote la testa risoluta. Ed il rossore diventa un bel viola...

"Va bene Nanina. Sai che cosa possiamo fare stasera? Una cosa nuova. Ti do una mezza compressa di magnesio, tutta per te... la vuoi?"
Non faccio in tempo a finire la frase che la sua boccuccia si spalanca e ne esce un fiume di schiuma... e con le lacrime agli occhi si butta verso il lavandino a sciaquarsi la lingua.

Grande! 1-0 per BarbaPapà, penso io. Missione compiuta, sicuro che starà lontana dalle pastiglie...

Niet.

Nanina si sciacqua, beve e - ancora violacea - con fare innocente viene verso di me con la manina tesa. "Papi, dai me pastiglia?"

Stavolta ho perso sia la battaglia che la guerra...



martedì 28 maggio 2013

Uaui.

Uaui ama l'aglio.

E' un amore viscerale ed assoluto. Lo ama in tutte le forme ed in tutti i modi, al punto che potrebbe tranquillamente sostituirlo alle Big Babol come metodo anti-nausea quando le curve si fanno troppo fastidiose.

Stasera sono arrivato a casa, ho spento la macchina e sono entrato in sala; Nanina mi ha salutato, Kiko mi è corso incontro e Uaui si è fatto prendere in braccio...

Pensavo di morire.

Uaui porta il panno. Complice qualche disturbo allo stomaco per il prolungarsi degli antibiotici il panno era assolutamente colmo e da qualsiasi parte lo girassi l'effetto era lo stesso; e più lo giravo e più rideva, mentre io diventavo cianotico trattenendo il fiato...

Nemmeno BarbaPapà può nulla contro le armi chimiche.

venerdì 17 maggio 2013

Olio di gomito

SenzaBarbaMamma si ferma fuori da scuola con i bimbi. Lollo decide che la maglia nuova è troppo bianca e si affida alle cure amorevoli della pozzanghera davanti agli scivoli, passandoci le manine sante e stampandole sul petto, incurante degli inviti a desistere della SenzaBarbaMamma.
Finita la ricreazione post-scuola, la truppa torna a casa e Lollo, tranquillo tranquillo, sta per sedersi sul divano quando SanzaBarbaMamma gli si presenta con il Sapone di Marsiglia…
Lollo: “che cos’è?”
SBM: “Un gioco che adesso vai a fare nella vasca”.
Lollo: “bello! Da solo?”
SBM: “si, da solo”.
Lollo si alza contento e corre in bagno; si toglie la maglia e sta per togliere anche i pantaloni quando SBM lo ferma. “No tesoro, non hai bisogno di togliere tutto. Mettiti qui in ginocchio di fianco alla vasca”
Lollo si inginocchia dubbioso, SBM gli passa il sapone e prende la maglia dal cesto della biancheria sporca, la bagna e gliela mette davanti.
Lollo capisce. Sfrega, lava, gira, sfrega, lava, gira, sfrega, lava… “bello mamma. Hai visto? E’ pulita…”
SBM: “non ancora tesoro”.
Lollo: “ma più di così non viene”
SBM: “ si, con un po’ di olio si lava”
Lollo: “Olio?”
SBM: “Si, di gomito”.
La sera arriva BarbaPapà posa le sue stanche e possenti membra sulla sedia in cucina. Lollo accorre a salutarlo e “Ciao Papi, hai visto che ho mangiato e non mi sono sporcato il pigiama?”.
“Bravo Lollo, complimenti! E’ la prima volta che il pigiama rimane intonso. Proprio Bravo”. “SenzaBarbaMamma, perché ridi?”

mercoledì 15 maggio 2013

Gelato

Edidi ha preso il gelato.

Lo ha mangiato talmente piano che gli è scaduto in mano...

martedì 14 maggio 2013

Edidi ed i lupi

Edidi si è svegliato tardi e non ha fatto in tempo a fare colazione.

Si lava, si veste, beve il latte al volo e con precisione chirurgica comincia a riempire ogni anfratto delle tasche di biscotti, partendo da quelli interi ed arrivando alle briciole...

Vedendolo impegnato lo carico in macchina al volo e lo lego, convinto che nel tempo che ci vuole ad arrivare alla materna la sua scorta invernale di biscotti si esaurisca.

Sbagliato.

Avendo i fratelli accanto, il piccolo tiene le mani davanti alle tasche, serrate, in modo che non si senta nemmeno l'odore dei suoi amati biscotti...

Arriviamo alla materna e, convinto di fargli un favore, mi giro verso i suoi fratelli e "... voi aspettate fuori, porto dentro Edidi ed arrivo".

Colto alla asprovvista, Edidi sbianca e non fa in tempo a reagire.

Entriamo nell'androne, lo tengo per mano, almeno sino a quando si impunta, si gira e, mani davanti alle tasche si infila nell'angolo dietro la porta.

Mi avvicino, convinto di aver capito tutto... "Edidi, il tuo segreto è al sicuro. Adesso vai a giocare mentre ti mangi un biscottino". Lui mi guarda con aria distrutta. "Edidi, che c'è?"

In quel momento capisco.

La prima cosa che si fa nella sua classe è la gara a chi porta la macchinina più bella. 8 bimbi curiosi si lanciano verso Edidi, puntando alle sue mani e le sue tasche, convinti di trovare una macchinina da guardare, toccare, misurare e commentare.

Edidi si gira e riparte al volo verso la porta di ingresso, deciso a sfondarla, se necessario, ed io faccio appena in tempo a spingere il maniglione anti-panico per aprirgli il varco.

Uff... OK Edidi, sei scampato ai lupi, vediamo se scampiamo alle tigri.

Lollo, Kiko, andate avanti, vi seguo da qui per vedere quanto siete bravi...

lunedì 13 maggio 2013

Fumi

La macchina di SenzaBarbaMamma è accesa a scaldare prima che la banda si trasferisca a scuola.

Nel bel mezzo della caccia mattutina ci rendiamo conto che Edidi è scomparso ma, sapendo la sua sete di indipendenza, probabilmente è già in macchina che aspetta.

SenzaBarbaMamma esce e scorge una sagoma (sagomina) chinata dietro alla macchina. "probabilmente la palla è finita sotto la macchina", pensa SenzaBarbaMamma...

Sbagliato.

Edidi sta facendo i fumi con la marmitta. Si alza e, con il suo solito fare angelico "che buon profumo che viene da qui"...

SenzaBarbaMamma lo solleva gentilmente ed altrettanto gentilmente lo lega al sedile. Bello stretto.

Domanda: può bastare la sua autocertificazione dei fumi di scarico per passare la revisione?

domenica 12 maggio 2013

Ammazza la vecchia.


Siamo a Pavullo, c’è un bellissimo negozio con tanti oggettini carini e SenzaBarbaMamma sta parlando con la commessa per un regalo. La banda è in una piazzetta, con due palloni provvidenzialmente abbandonati dai bimbi del luogo.
Edidi si sente invece a casa. Ha trovato un tombino e della ghiaia e così si dedica ad uno dei suoi passatempi preferiti. Si chiama “Intasa il tombino”.
Mentre Edidi procura reddito agli idraulici, una simpatica vecchina con bastone esce dalla porticina accanto al tombino. Lo vede, si ferma, e con parole amorose chiede cortesemente ad Edidi se può evitare di fare in modo che alla prima pioggia l’acqua le entri in cantina.

Edidi la guarda, sorride, annuisce e, nel tempo di un battito di ciglia sistema l’ultima pietruzza. Poi si alza soddisfatto e, sempre sorridendo, saluta e se ne va. Sono quasi certo che il suo pensiero fosse del tipo ”cara la mia vecchina, spero tu sappia nuotare”.
Nel mentre che la vecchina sorride soddisfatta, Nanina sta giocando ad inseguire Uaui intorno al furgone, parcheggiato esattamente accanto alla vecchina. Arrivati dietro al portellone Uaui  scarta a destra, correndo verso di me. Nanina non lo vede e scarta a sinistra, girando intorno al furgone, stampandosi dritta sul sedere della vecchina.

A parte il fatto che Nanina a 4 anni probabilmente pesa più della vecchina, il mio unico pensiero è una rapida scorsa mentale agli indennizzi dell’assicurazione ma, non trovando le cifre corrispondenti a “vecchina con bastone”, passo rapidamente a snocciolare le Ave Maria del Rosario e tutte le giaculatorie… “Santa Madre delle Vecchine, sostienila Tu. O, se non ci riesci, fa che muoia quando saremo lontani, diciamo tra 4 ore…”.
La vecchina assorbe l’urto ondeggiando in avanti… poi indietro…poi nuovamente in avanti. Infine si sbilancia e, proprio mentre mi stavo preparando al (suo) peggio, con mossa fulminea sposta il bastone e ritrova l’equilibrio.

Sto per ringraziare i santi tutti quando la vecchina si gira, ben più bianca di quanto potessi anche solo immaginare. Essendo Nanina già lontana ed impegnata a terminare la sua missione su Uaui, l’unico che incrocia il suo sguardo sono io.
Ora, probabilmente nemmeno lei si aspettava che anche io fossi così bianco, fatto sta che la vecchina mi guarda, saluta e ritorna in casa. Ed io, contraccambiando, inizio il conto alla rovescia… 

venerdì 10 maggio 2013

Latte freddo

Edidi: "Mamy, mi cucini il latte freddo?"
SenzaBarbaMamma: "Edidi, come si cucina il latte freddo?"
Edidi: "Non lo so, sei tu che cucini..:"

Interviene sapiente Kiko prendendo da parte la mamma: "Mamy, metti il latte nel pentolino, lo lasci spento e dopo un po' glielo metti nella tazza... non se ne accorgerà mai".


Questo si chiama problem-solving.


giovedì 9 maggio 2013

Vorrei

Edidi: "Mamy, voglio il cacao".
SenzaBarbaMamma: "Edidi, non si dice voglio. L'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re..."
Edidi: "Va bene. Mamy, vorrei il cacao".
SenzaBarbaMamma: "Certo, tesoro".
Edidi: "Mamy, ti vorrei bene".

Scacco matto.

lunedì 6 maggio 2013

Principessa si nasce


La nostra Nanina è proprio una principessa.

Capelli lunghi neri sempre acconciati per le feste, occhi neri da cerbiatta, sorriso Durban’s, modi delicati, sempre pulita, composta, gentile e dolce.

Ma allora, chi era quella?

Sì, quella che stava nel nostro furgone, che aveva i capelli tutti scompigliati, gli occhi fuori dalle orbite mentre menava Uaui, con ghigno feroce, mani da fabbro, lercia  da non poterne più e per finire…

… mi volto e la trovo con il pollicione del piede sinistro in bocca mentre cercava di strapparsi l’unghia a morsi!

 Proprio come fa una vera principessa… non sò di quale luogo, ma sempre principessa.

Eh sì, principessa si nasce e Lei lo nacque.

domenica 5 maggio 2013

Pallone

Avete presente le partite di calcio dei bimbi di 7-8 anni? Quelle a "branco di pesci", dove una miriade di bimbi scatenati inseguono la prima palla che trovano, fosse anche la rotula dell'arbitro?

Ecco, Lollo si è lanciato in una bellissima partita con i compagnetti ad una festa di compleanno e, dopo un po' che correva avanti ed indietro cercando di evitare gli altri birilli mobili in campo, ha pensato di correre da me a bordo campo.

"Papi, vero che tu tifi per me?"
"Certo".

Papi, vero che tu tifi per la mia squadra?
"Certo".

"Papi, vero che siamo fortissimi"?
"Sicuro."

Dopo un po', non ho resistito...
"Lollo, ma voi quali siete?"
"Ma papi, siamo quelli che tirano di la..."

E dire che mi sembrava che tutti tirassero di la...


venerdì 3 maggio 2013

Nuovo LOOK

Salve a tutti,
sembra che navigare nel blog non sia così semplice, motivo per cui abbiamo provato a cambiarne il look.
Se volete commentare, siete i benvenuti.
Buona lettura.
i BarbaPapà

Lollo a catechismo

"Papi, oggi il Parroco mi ha interrogato sui comandamenti".

"Bene, e tu come sei andato?"

"Bene, glieli ho detti tutti e 6!"

"Scusa, non erano 10?"

"Si, ma non me li ricordavo tutti e così gli ho detto che erano 6."

"E lui che ha detto?"

"Ha detto che va bene."



Spettacolo, si fa fare lo sconto anche sui peccati...

mercoledì 1 maggio 2013

E' ora di andare a letto

Abbiamo appena finito di cenare, e lo spettacolo che si presenta è un campo di battaglia.

Ci muoviamo tra moncherini di pane, verdura a brandelli, qualche spaghetto sfuggito ad un attacco mortale, resti di ossa di pollo (per fortuna) e armi (forchette e coltelli) sparpagliate ovunque, il tutto cosparso da un mare di s…  solo acqua.
Non ci resta che  Ridere, ridere, ridere ancora, ora la guerra più paura non fà…”  e con un ultimo ruggito, BarbaPapà ordina: "Ora Soldati, ascoltatemi bene, tutti ai vostri posti di “collassamentooo”!”
Questo comando non rende gli animi più sereni, anzi…

Si rompono le righe, si scatena un fuggi–fuggi generale, un andirivieni nell’andito, gira a destra e svolta a manca, pari o dispari che neanche la punizione di dormire al fresco (fuori) riesce ad arrestare.
A quel punto, BarbaPapà acchiappa al volo Uaui che, essendo il più lento di tutti, ha tentato di saltare   l'ostacolo, passandogli  sotto le gambe, ma  sottovalutando l’agilità e la prontezza di riflessi - non osi nessuno metterlo in dubbio! - , si è ritrovato sollevato in aria e portato di peso in bagno per il “pit-stop”: cambio pannolino e investitura con pigiama.
“40 secondi, non male!”  cronometra SenzaBarbaMamma sotto il getto dell’acqua, dal “box” doccia.
Nanina, dopo salti, balzi e rimbalzi stanca di opporre resistenza, si consegna spontaneamente alle braccia di Morfeo (“Buonanotte, buonanotte Fiorellino…)”;
Edidi, invece, pentitosi della fuga e in preda ai rimorsi, intona: “Perdono, Perdono, Perdono… e mogio mogio si infila a letto, affianco al “Fiorellino” schiantato;
Lollo, che una ne pensa e cento ne fa, suadentemente sussurra: “BarbaPapi, hai ragione è ora di andare a dormire, buonanotte”.
 Strano...
Poi vai a vedere e scopri che, sotto le coperte, canticchia soddisfatto con un filo di voce: “Sono un ragazzo fortunato, perché mi hanno regalato il…“Nintendo” ,  aveva tolto il sonoro al giochino;
rimane Kiko, si avvia su per le scale e  sbraita contro gli SbarbaFratelli: “Non è giusto, non è proprio giusto, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Questi, invece, vanno a dormire, uffa!” Sempre Il solito polemico.
Finalmente, regna il silenzio.
“Tesoro, sei fantastico, gli SbarbaBimbi ti adorano, è bello vedervi insieme!”, cinguetta SenzaBarbaMamma.

 

 

 

 

 

 

martedì 30 aprile 2013

"Il" Parroco

Giorno di Pasqua, stiamo per andare a Messa, sempre in montagna, ma stavolta cambiando paesino, così da non rischiare di imbatterci nel parroco del "temporale"... "il" Parroco.

Ci sediamo in prima fila, l'unica rimasta, e lo schienale comincia subito a litigare con i miei passamani dell'amore; l'uno troppo rigido, gli altri... permalosi.

Iniziano i canti e qualcosa ci mette subito in allarme. Il coro è troppo basso, troppo rapido, troppo ... simile a quello che di solito accompagna "il" parroco. Ed infatti...

Come per magia, nel momento in cui "il" parroco invita i fedeli a raccogliersi in preghiera, Nanina salta giù dalla mia gamba, mi sorride impertinente e, sapendo che sono immobilizzato dallo schienale e da Uaui sull'altra gamba, si fionda verso il fondo della chiesa da cui sta iniziando la processione.
Arriva in fondo, saluta la processione, si rigira e risale sulla gamba... con 4 libretti dei canti rubati alle varie file di panche.

Uaui nel frattempo si accorge che dietro di noi c'è la zia che gli da i biscotti e, come è giusto che sia, cerca di lanciarlesi in braccio.

Mentre tengo Uaui per la caviglia e cerco di impedire che Nanina proceda con lo spoglio dei libri dei canti, si avvicina Kiko con il foglietto della Messa e comincia diligentemente a leggerlo. Purtroppo, non essendo veloce come "il" parroco, ben presto comincia ad ingallonarsi e, preso dallo sconforto, piega in due il foglietto e comincia a costruire la versione cartacea del Concorde...

Sull'altro fronte, SenzaBarbaMamma non se la cava troppo meglio. Lollo ha scoperto che l'inginocchiatoio ha il rivestimento ribaltabile e, da grande ingegnere qual'è, cerca di camminarvi con un piede sopra e l'altro sotto... incastrandosi e cadendo di peso sul piede della dolce mamma che, colta di sorpresa, lancia un gridolino che sveglia la corista.

Edidi nel frattempo fa quello che gli riesce meglio: scompare.

Approfittando di questa situazione vagamente caotica, sgattaiola tra i banchi e va dritto sotto la Vergine Maria, la saluta rispettoso ed inizia un rapido quanto metodico soffio intermittente, facendo fuori tutte le candele che per l'occasione erano state accese.

A parte il fatto che le preghiere dei vari fedeli, ancora presenti in chiesa, si devono essere trasformate in parolacce in diverse lingue, questo gesto ci ha permesso di rintracciare immediatamente il nostro dolcissimo Edidi. Il nuvolone di fumo generato da una cinquantina di candele che si spengono ha oscurato la flebile luce che filtrava dal rosone centrale, la temperatura si è abbassata e l'aria si è fatta piuttosto pesante, come quando la cenere del vulcano oscura il cielo...

Eccellente diversivo.

Nanina coglie la palla al balzo. Dopo aver fatto “m'ama non m'ama” con le pagine del libro dei canti, al momento della Comunione scatta nuovamente e si mette diligentemente in fila per l'Ostia. Percorre tutta la chiesa in rispettoso silenzio e si presenta finalmente davanti a "il" parroco che, senza scomporsi minimamente, glissa e mantiene l'Ostia ad altezza adulto.

Mi abbasso, spingo i passamani dell'amore contro lo schienale e rimbalzo, cadendo in avanti giusto in tempo per arpionare la caviglia di Nanina e rimbalzare a sedere, come nulla fosse. Imposto l'abbraccio su "presa ferrea, nessuna pietà" ed attendo fiducioso il termine della funzione.

Non faccio in tempo ad alzarmi che vedo il sorriso sornione de "il" parroco avvicinarsi...
"Che dolce la bimba, proprio un uccellino..."
Sto per replicare con la prima cosa carina che mi viene in mente quando "il" parroco finisce la frase:
"... e come gli uccellini dovrebbe stare in gabbia."

Non sono così sicuro che mi dispiaccia che Nanina abbia deflorato i libri...

lunedì 29 aprile 2013

Il rifugio


 

C’è una casa,
no, non  è proprio così.

C’è una grande casa,
no, no, scusatemi, non riesco a renderle giustizia.

 C’è una bellissima, grande casa, lassù in montagna, “oh finalmente, ora ci sono!”
 Perfetto. Questo è il rifugio della BarbaFamiglia.

Sto parlando di un posto meraviglioso, circondato da abeti e ogni altra specie di flora, per non parlare della fauna: uccellini, scoiattoli, ghiri, rospi, lepri, uno di loro è stato “bonariamente” e “pacificamente” denominato “Salmì”, e per fargli compagnia abbiamo anche “Ragù” , un cervo.
 
La casa ha ampi ambienti, cosa a cui aneliamo quotidianamente, che ci permettono di stare tutti  vicini ma senza necessariamente sentire litigi, urla, giochi.

Un paradiso per noi.

Ha un enorme terrazzo, che quest’inverno si è colmato di neve (ben due metri!) ed è  stato uno spettacolo vedere tutto quel candore, talmente irresistibile che SenzaBarbaMamma non  ci ha pensato due volte a proporre a tutti un bel bagno… nella bianca coltre, ovviamente.

Un’esperienza fantastica, consigliata e da rifare.

“Ehi, ma è fredda, non ci pensiamo minimamente”, urlano gli altri.

Per niente scoraggiata, anzi, SenzaBarbaMamma si è precipitata fuori nel terrazzo e con “scatto felino ed abile mossa (vedi Lady Oscar), si è tuffata in quel soffice tappeto, con tanto di gridolini estasiati.
 
Non potete immaginare i dolci visini esterrefatti che la guardavano sguazzare felice, e qualcuno, un pensierino lo ha fatto.

“Allora, nessuno ha cambiato idea?” chiede.

“Io. Io.  Lo faccio io!!!” Edidi, coraggiosamente si è avviato al terrazzo.

 SenzaBarbaMamma ha fatto un tentativo per dissuaderlo: “Tesoro, sei sicuro? Te la senti?” “Ma certo, sono pronto!”

A quel punto, velocemente, spoglia il suo cucciolo, “mi sono scortata di dirvi che il bagno nella neve, si esegue rigorosamente…  come mamma ti ha fatto.“

Il conto alla rovescia inizia: tre, due, uno e… voilà… lancio effettuato.

Edidi, nel volo alla Superman,  è affondato lanciando un agghiacciante urlo: “Aaahhhhh, e’gelataaaaaaa”!!!

L’impronta non lasciava alcun dubbio… sembrava  (o lo era sul serio?) congelato.

In principio un gran freddo, poi vampate di calore attraversarono Edidi che, con i denti che sbattevano l’uno contro l’altro senza controllo, è riuscito a malapena a dire: “Beellooo, ma oggi non lo rifaccio...”

domenica 28 aprile 2013

Dinda


Ora, dovreste sapere di chi stiamo parlando: Dinda, al secolo Adalgiso Tutto Sorriso, nasce in un qualche negozio di giocattoli ormai 7 anni fa, e viene presto adottato da Kiko tramite una donazione (regalo).

Adalgiso passa la sua infanzia (il primo anno) più o meno stabilmente nel letto del piccolo e taciturno Kiko, proteggendolo dall’assalto di draghi ed altre strane creature; sino a quando Kiko decide di fargli esplorare il mondo, portandolo a giocare nei parchi, in bici, nei centri commerciali e via discorrendo.

E’ così che Adalgiso – da bianco e biondo, diventa prima mulatto e moro, poi nero e calvo. Il fisico non cambia troppo, se non fosse per un inizio di dimagrimento e, soprattutto, qualche cicatrice (mia moglie a cucire è un fenomeno e Adalgiso ormai è più cucito di Rambo ai tempi d’oro).

Un giorno Kiko si è reso conto dei cambiamenti che avevano toccato Adalgiso, di questo suo nuovo look e, per ridargli la giusta dignità, lo ha rinominato Dinda, guerriero armeno dall’aria truce ed i modi burberi, fortemente maschio, un esploratore del mondo.

...Almeno sino a quando Dinda si è perso, passando quasi una settimana in cima all’armadio, in mezzo a tutto quello che noi umani cerchiamo di nascondere alla vista e, riuscendoci, all’olfatto.

Ebbene, quando riuscimmo a ritrovare Dinda, ci volle un bagno a 60° con centrifuga a 1000 giri, una ricucitura completa (con filo di Scozia, ma del colore sbagliato) e, udite udite, uno spettacolare trapianto di capelli con lana grossa gialla.

Non so bene perché, ma Dinda da quel giorno è completamente cambiato.

Il look truce ha lasciato il posto ad un aspetto acqua e sapone, con un sorrisetto stile Monna Lisa e questa chioma biondo-platino. Il guerriero armeno ha lasciato il posto alla "dolce Dinda", femmina e decisamente dissoluta. Se prima proteggeva Kiko dai draghi, adesso si infila in qualsiasi letto e, se non la si trova, basta guardare tra le mie bottiglie di vino….mah!

sabato 27 aprile 2013

Punizione

Kiko si è scatafasciato un braccio volando in monopattino e SenzaBarbaMamma coglie l’occasione per fissare il momento nella sua memoria.

“Kiko, vedi che a comportarsi male poi succedono queste cose? Questa è una punizione divina.”
Kiko è tutto triste, contrito. Poi, con un filo di voce: “Chi è Vina? Non la conosco…”

 

Grande Kiko! Uno pari, palla al centro!

venerdì 26 aprile 2013

E' arrivata la tempesta


Non è così banale incontrare una famiglia con cinque bambini e soprattutto di età così vicine, ed essere al centro dell’attenzione è diventata un’ abitudine.
Un sabato sera abbiamo deciso di andare a Messa e prima di uscire ci siamo prodigati in mille raccomandazioni: non si gioca con le macchinine sulla panca, non si portano le figurine dei Pokemon, niente Nintendo, vietato l’utilizzare il libretto della Messa per farne un aeroplanino, nessuna lite, insomma tutta una serie di divieti.
Rassicurati da un coro di “Sì. Va bene”, ci mettiamo in macchina.
Naturalmente cerchiamo i posti più vicini all’uscita ma essendo una piccola chiesetta ci sembrava di essere comunque in prima fila e il nostro arrivo non è passato inosservato.
Vuoi per il rumore fatto, vuoi perché siamo “nuovi”  veniamo sommersi da  cenni di capo, gran sorrisi  e ogni sorta di parole gentili come “che angioletti”, “che faccino carino”, “guarda la bimba, che amore” e così di seguito.
Ma ecco che “gli angioletti” si scatenato in una folle corsa a chi stà vicino a BarbaPapà.
Gli altri si cimentano in un tira e molla di Uaui, e la conseguenza più ovvia è un pianto inconsolabile per avergli fatto cadere la sua macchinina (l’unico a cui era stato concesso questo privilegio);
Nanina “che amore”, ha iniziato a urlare “Cappa pipì, me”e prontamente BarbaPapà la porta fuori, a – 4°;  durante l’omelia interviene e cerca di convincere il prete di qualcosa, ma grazie a Dio, non si capisce niente di quel che dice e, non contenta dell’esecuzione dei canti perchè troppo fiacchi, dà libero sfogo ai suoi acuti dando bella mostra di sé.
Nessuno può dire niente, sono state fatte solo cose non contemplate della lunga lista di raccomandazioni!
A quel punto, SenzaBarbaMamma è isterica, l’impulso è quello di prendere tutti e abbandonare la postazione ma uno sguardo incoraggiante di BarbaPapà la fa desistere dall’intento, perché la celebrazione è giunta quasi al termine.
Subito dopo la Benedizione, il prete con fare sornione, ci si avvicina canticchiando una breve strofa “E’ arrivata la tempesta, è arrivato il temporale…”
Che dite? Era rivolto a noi?

giovedì 25 aprile 2013

Eternitá

Penso che essere genitori (anche se di due iene) sia un grande dono.
Rivedersi e ricordarsi in espressioni, azioni, parole dei tuoi figli é qualcosa che ti da un senso di eternità e forse é davvero l'unica cosa che ti possa avvicinare "al creatore", chiunque questo sia per voi. É semplicemente bello.
Da provare!

Disclaimer
Being parents is like offshore dragging for gold: is dangerous and expensive, some have tried, most have failed, someone is dead :-)

martedì 23 aprile 2013

CiukPukTucLiukBuk

Questa è la storia di come CiukPukTucLiukBuk se n'è andato.

Correva il lontano 2001 ed i miei, essendo andati a vivere fuori città, decisero di prendere un bellissimo pastore tedesco a pelo lungo; la scelta del nome richiese un po' di tempo e portò ad un ballottaggio epico, tra alcuni nomi profondamente diversi tra loro: Chuk, Puk, Tuc, Luke, Book.

Nonostante i tentativi di BarbaNonno di far prevalere la sua scelta, accampando improbabili diritti sul neo-assunto cane e sostenendo che, in quanto Pater Familias, aveva il diritto a votare due volte, il mitico CiukPukTucLiukBuk alla fine si chiamò...

Byron.

Sorvoliamo sugli oltre 11 anni di fedele quanto rassegnata compagnia ai miei, un'ombra silenziosa e sempre presente. Un cane docile, amabile con gli adulti e tenero con i bambini.

Lo scorso anno, verso fine estate, i miei decisero di passare insieme a noi le utlime giornate di sole prima della ripresa della scuola. Vennero su in montagna carichi di valigie, libri, prosecco, crocchette... e con il fido destriero... ehm, il fedele compagno Byron.

Quella fu la settimana più difficile della sua vita.

Lollo aveva il compito di portare da mangiare a Byron... quando se ne ricordava.
Kiko aveva il compito di portare da bere a Byron... quando Lollo si ricordava di portargli da mangiare. E di mangiare le crocchette di Byron, come scoprimmo a fine settimana.
Edidi aveva il compito di ricordare a Lollo e Kiko i loro doveri... quando Lollo si ricordava di farselo ricordare.
Nanina si era data il compito di togliere l'acqua a Byron quando era troppa ed aggiungerne quando era troppo poca... che diventò presto quello di toglierne quando ne aveva poca e metterne altra quando ne aveva troppa.
Uaui aveva il compito di assicurarsi che la ciotola dell'acqua fosse piena... di aghi di pino.

Il compito comune invece era quello di assicurarsi che non scappasse. Considerando che nei precedenti 11 anni era scappato una sola volta - e per sbaglio - mentre in quella settimana aveva tentato la fuga due volte, forse avremmo dovuto farci qualche domanda.

I miei ripartirono domenica e, nel salutarci, ci chiesero se avremmo tenuto Byron dal giovedi successivo, sino alla domenica. Byron non la prese bene, credo. Fatto sta che quel poveretto, che non sentì la telefonata in cui mia madre ci diceva che lo avrebbe affidato ad altri, morì di ictus il mercoledi sera.

Domanda: è possibile suicidarsi di ictus?

lunedì 22 aprile 2013

Nanina nella neve

Siamo in montagna, mi sono appena svegliato e sento delle voci fuori. “Strano, penso, le voci vengono dal prato davanti a casa, ancora sommerso dalla neve”.

Guardo fuori , ancora intorpidito dal sonnellino pomeridiano (2 ore di cottura interrotte da urla e salti sulla pancia, tanto improvvisi quanto apprezzati...), quando scorgo Nanina che cammina beata nella neve…

Bello. Il sole, la neve, le mutandine… Nanina è fuori in felpa, mutandine e galoche (in gomma, stile Peppa Pig), sulla neve, e tira la palla per poi inseguirla. Non so perché ma comincia a venirmi caldo.

“Nanina! Cosa ci fai fuori così? Torna immediatamente dentro a coprirti! Ma ti sembra questo il modo di uscire? E poi, hai capito che sei sulla neve? Ti prendi freddo!”

Caspita, che grande che sono. Nanina mi guarda incuriosita, forse cercando di capire perché io abbia
la faccia gonfia come un pallone e stia urlando come un ossesso… Poi finalmente capisce e corre verso l’ingresso.

“Beh, tutto sommato è servito”, mi rassicuro.

Poi Nanina torna fuori.

Ah, beh, adesso è tutto diverso, con i guanti da sci si sta meglio. “Naninaaaaa!”

domenica 21 aprile 2013

Un tuffo dove il fango non è proprio blu


Dopo la scuola si passa un po’ di tempo nel parco giochi, per far scaricare, finalmente, i nostri dolcissimi pargoli, naturalmente circondati da fidati SbarbatelliAmici.
Solo che fino a qualche giorno fà, il tempo non è stato così clemente e di andare a giocare, dopo le grandi fatiche scolastiche, non se ne parlava neanche per sogno per la maggior parte delle mamme, ma non per SenzaBarbaMamma e una sua carissima SenzaBarbaAmica. Sguardo d’intesa e via che si aprono le danze…
 
E cosa c’è di più bello, di più divertente, di più esaltante?
Una grande pozza d’acqua, ma quando dico grande sto parlando di 20 mq di fango!!!
Ebbene, Lollo, Kiko, Edidi, Nanina (per fortuna più mia che sua, Uaui è al sicuro in casa) ed il trio di SbarbatelliAmici, con tutta la naturalezza tipica dei bambini, hanno pensato bene di guadare la mitica pozzanghera e, non soddisfatti, si sono letteralmente immersi e sommersi in quel meraviglioso mondo acquatico con tanto di caccia al coccodrillo.
Eh sì” dice Lollo, “noi ne faremo portafogli e beauty-case! ”, citando la famosa canzone dello Zecchino D’oro; “Oh yes!” rispondo tutti in coro gli altri crocodile dundee.
 
Capelli, facce e mani scomparsi e dei vestiti non se ne parla.

Che cosa pensare e dire dopo un’ora di gioco?
Ma che disperazione, nasce da una distrazione, era un gioco…”
“No comment!”
Naturalmente, prima di salire in macchina e tornare a casa, spogliarello collettivo tra risa e canti: “Ma che ce frega, ma che ce importa…” e via che si riparte.
Ma sì,  ma che ci importa, se non si fanno ora queste cose meravigliose quando si faranno più!?!, si consolavano le SenzaBarbaMamme, pronte per il “tuffo dove l’acqua è più blu , niente di più “ – nella vasca da bagno - questa volta.

Quante storie per una caduta...


Il mondo dei bimbi che cadono si divide in due categorie: le tavole e le grattugie.

Le tavole sono i bimbi che cadono senza cadere, perché solitamente c’è qualcuno così vicino e pronto che non fanno realmente in tempo ad atterrare che vengono sollevati, consolati, baciati e spaventarsi per loro, che difficilmente riescono a farsi male sul serio. Si riconoscono perché urlano come aquile solo perché il ruolo che gli è stato affidato lo richiede, non per effettivo bisogno. Oppure perché le volte che il custode di turno si distrae, cadono come tavole, appunto, con le mani belle tese… in tasca.

Le grattugie, invece, sono i bimbi che il custode lo hanno seminato (da tempo)  e, pertanto, sono abituati a volare ed atterrare, non sempre in piedi. Si riconoscono dal rumore che fanno quando si grattugiano sull’asfalto e dai rantolii sommessi dopo un po’. O da belle cicatrici.

Sempre il solito parco giochi, tanti bimbi scatenati, con i più piccoli che imitano inevitabilmente i più grandi nel farne di tutti i colori, tra sguardi terrorizzati di nonne e mamme apprensive da una parte e sguardi orgogliosi e fieri dall’altra, in adorazione delle acrobazie dei loro temerari tesori.

Le cicatrici alla Harry Potter di Edidi e Nanina, dovrebbero far capire a quale fazione appartengano SenzaBarbaMamma e i suoi BarbaAmici.

Fra tanto trambusto, ad un certo punto, una piccola bimba sconosciuta al gruppo, cade dal classico “castello”, ai cui piedi, al posto del fossato è stato messo un bel pavimento gommato; la bambina tira prontamente le braccia lungo i fianchi e stampa la faccia al pavimento…

La poveretta si guarda intorno in cerca di quel salvatore che ogni volta le era affianco e, non trovandolo, si appresta a far partire la sirena, quando, ecco che in volata arriva la nonna, la quale, accortasi di quell’esserino per terra, si precipita con tanto di urlo straziante; a quel punto, alla sventurata non resta che piangere con singhiozzi, urla e profusione di lacrime; non tanto perché si sia fatta male veramente, quanto per la reazione della nonna colpevole di non averla sorvegliata attentamente. Nessun altro è intervenuto, le altezze siderali in realtà, non erano sufficienti a giustificare botte degne di essere raccontate ed il pavimento gommato… beh, è gommato.

L’infermiera Nanina (sempre presente in situazioni critiche) accorre al capezzale della “moribonda” per assicurarsi delle sue reali condizioni, lo sguardo interrogativo non lascia dubbi: “Dai, su, non è niente di grave; forza non è successo nulla”. Più la guarda e più la bambina urla… e Nanina incurante del suo dolore continuava a pensare: “Ma guardati, non ti sei fatta proprio niente, quante storie per una caduta!”

La circostanza non era degna della sua attenzione ci sono cose migliori da fare, ha girato i tacchi e se ne andata a giocare come se niente fosse.

Non ci sono più le piccole donne di una volta!

martedì 16 aprile 2013

Nascita


(Fatto accaduto ormai 3 anni fa... sigh.)

Come spesso accade nelle migliori famiglie, anche da noi si sta scoprendo il corpo.
 
A parte che sembra che tutti i bimbi dell’asilo si siano messi a guardare piselli, tirare proboscidi ed analizzare ciliegine, mia moglie mi ha gentilmente porto un bel libretto che la scuola materna sta distribuendo per aiutare i genitori nell’arduo compito di spiegare ai propri cuccioli che non siamo nati sotto un cavolo…anche se io stesso ne ho dei dubbi, vista la quantità di terra che portano in casa dopo aver giocato in giardino.

Morale, mia moglie è stata letteralmente presa d’assalto da due classi di bimbi che volevano toccare la pancia (alla 32ma settimana) e chiedevano da dove sarebbe uscito Uaui, facendo congetture ed allusioni degne del miglior investigatore privato. La cosa non l’ha scossa minimamente sino a quando qualcuno non ha azzardato un “dal sedere!”

La puntualizzazione è stata d’obbligo: “no, tesoro, quello vale solo per qualche politico”.

 

 

La Signora di Lourdes.


Non molto tempo fa abbiamo attraversato il nord-Italia ed il Sud della Francia per andare a Lourdes, esperienza mistica e meravigliosa, da cui abbiamo portato ettolitri di acqua santa, in damigiane e, soprattutto in bottigliette, adorate dai bimbi, a forma di Madonnina.

Ebbene, nemmeno a Guantanamo si sono fatte sevizie come quelle che i miei figli riescono ad infliggere alla Beata Vergine che, solo per il Suo immenso Amore di Madre, riesce a permettere che le si sviti la corona dalla testa tutte le sere almeno 5-6 volte, schacciandoLe i piedi per fare uscire anche l’ultima goccia...

 

lunedì 15 aprile 2013

No!

Cnaca vieni al parco?
Nnno!
Canca sei stanca?
Nnno!
Hai fame?
Nnno!
Canca, dai, vieni al parco con BarbaPapà
Nnno!
Beh, perché?
Nnno!
Dai, BarbaPapà é triste se deve andare da solo!
Nnno!
Ma come? Non ti interessa se BarbaPapà é triste? Non vuoi un po' bene a BarbaPapà?
Nnno!
Canca, hai visto che bel gonnellino che ha la bimba in TV? Te la compero?
Siiiiii!

Ah, le donne...

Sindrome dell'abbandono

Credo che mi stia per esplodere la giugulare...

Appena tornato da un viaggio di lavoro di una settimana, sono di nuovo alle prese con i compiti, la presunta febbre, la spesa e le esigenze di 5 piccole pesti.

Senza parlare della SenzaBarbaMamma.
E' fantastico.

Sono anni che viaggio e tutte le sante volte devo sottostare a:

1. la sindrome del pre-abbandono: 2 giorni di cazziatoni prima della partenza, in un costante sforzo (suo) di prepararsi psicologicamente alla lontananza... fantastico per convincermi a partire.

2. la sindrome dell'abbandono: dura tutta la trasferta ed è fatta di "si, tutto bene", "no, non ti preoccupare", "si, sono un po' stanca" i primi due giorni. Poi diventa "no, non è possibile, non ascoltano, così non si tengono!". Ed infine, si trasforma nuovamente in un "si, tutto bene", "no, non ti preoccupare", "no, non sono stanca, tutto bene".

Pessimo, un tremendo preludio a:

3. la sindrome del post-abbandono. Dura 24 ore, ma di quelle luuungheeee...
Mia moglie dice che la causa è il mio bisogno di riorganizzare la vita a tutta la famiglia, reimpossessarmi dei ritmi e gestire le situazioni famigliari.

Naaaaa...

La realtà è molto più semplice: vuoi mettere quanto è più bello scatafasciare me dopo una settimana di "tutto dentro"?

Ci vuole un Barbapapà moooolto paziente per sopravvivere... O troppo BarbaStanco per scappare!

Preso alla lettera


Stiamo uscendo ed abbiamo fretta. Lollo, Kiko, Edidi… E Nanina, dov’è?

“Kiko, me la porti?”

Detto, fatto.  

Due minuti dopo Kiko esce dal portone di casa strisciando in terra la giacca rosa di Nanina, tenendola per il colletto.

“Kiko, tira su la giacca”, reagisco impetuoso. “Non ci riesco” dice lui serafico, e dai polsini vedo sbucare due manine, mentre la testa di Nanina ormai dentro la giacca sta sbattendo su scalini, sassi e quant’altro.

“Eccotela” dice lasciando la giacca e provocando un suono sordo – tunf - , “non voleva uscire” …

Devo stare più attento a quello che chiedo…

 

domenica 14 aprile 2013

Gratificazioni personali

Lollo, primogenito, 8 anni, 3a elementare…

Come la maggior parte dei bambini, studiare non dà il massimo della soddisfazione, figuriamoci quando, nonostante il grosso impegno, dice lui, non arrivano i voti sperati.

Tre giorni che la maestra gli scrive sul diario:

"Oggi Lollo non ha lavorato
Firma __________"

"Oggi Lollo non ha lavorato
Firma __________"

"Oggi Lollo non ha lavorato
Firma __________"

E noi a firmare, chiedere spiegazioni e spronare.

Bravi BarbaGenitori...

Ma, a dire il vero, le sue risorse sono di parecchio migliori delle nostre spinte.

Ieri è tornato a casa, ha aperto il diario al giorno giusto e…

“OGI LOLLO A LAVORATO TANTO
FIRMA ______"
(scritto rigorasamente in stampatello, perchè in corsivo pare brutto!!!)

Magari come falsario deve impegnarsi un po' di più, ma SenzaBarbaMamma ha firmato, altrochè se ha firmato!

venerdì 12 aprile 2013

Aeroporto

In aeroporto una bimba di circa 1 anno trotterella insicura accanto alla mamma di fronte al controllo passaporti. Il papà prende i documenti, li mostra al funzionario di turno ed aspetta. La mamma invece si china, sistema il bagaglio a mano e si gira verso la telecamera del banco.

Io riprendo il mio passaporto, saluto e faccio per avviarmi verso il gate.

La bimba, veramente piccola, riconosce il BarbaPapà che c'è in me, lascia il muro al quale si tiene e mi segue trotterellando oltre il controllo passaporti... Sono già avanti diversi metri quando mi giro a ricontrollare i documenti nella borsa e la vedo 2-3 metri dietro di me.

Spettacolo: quando il papà finalmente la vede, molla tutto e corre a prenderla. Il funzionario sbianca, si alza di scatto e chiama le guardie temendo la fuga di un terrorista!

Non c'è niente da fare, i bimbi vanno pazzi per i BarbaPapà...

martedì 9 aprile 2013

Mucche, capre ed altri BarbaAnimali

La magia di Skype: sono a 4 ore di fuso orario, nel cuore della notte, in pieno jet-lag... e Lollo mi sta ripetendo geografia!

Come sono "altrimenti dette" le mucche?
Lollo: "animali".
SenzaBarbaMamma: "no Lollo, sono dette bovini"...

E che strada è una mulattiera?
Lollo: "una strada dove passa una mula"...
SenzaBarbaMamma: "no Lollo, sono quelle dove passano gli animali al pascolo".
BarbaPapà: "o i bimbi in mountain bike"...

Forse è meglio se vado a letto evito di dare il mio contributo...

Il naso dell'aereo


Negli ultimi due anni i bimbi mi hanno sentito parlare spesso di viaggi, ed hanno dovuto fare i conti con assenze prolungate, con un preavviso sempre troppo corto; ore, alcune volte, minuti, altre volte. Il loro senso del tempo non rende queste cose semplici, tanto meno quando devo fargli capire che il momento del rientro non è immediato come vorrebbero loro.

Perciò, in un costante sforzo per tranquillizzarli, ho incominciato a raccontare loro quello che vedo strada facendo, soffermandomi su quegli episodi che possono rendere magico ed epico il mio viaggio.

E’ per questo che, durante una recente trasferta in Asia, ho spiegato loro che avrei fatto qualcosa di unico, di cui sarebbero stati al tempo stesso fieri e sorpresi. Sarei entrato nel naso dell’aereo!

Il ché era tecnicamente vero, visto che avevo il posto 1D, direttamente nella punta del 747.
Un paio di foto dal gate mi aiutarono tantissimo a convincerli che non stavo scherzando e l’immagine ammirata di Lollo e Kiko mi convinse di essere riuscito nell’intento…
Edidi sembrava strano, titubante ed un poco preoccupato. Sino a quando decise di sciogliersi il dubbio: “papà, chiese infine, e se l'aereo ha il raffreddore?”

Qualche giorno dopo ho voluto cambiare un po’ le cose. Approfittando di un quanto mai apprezzato upgrade in prima classe (cosa fanno le miglia premio...), ho informato i bimbi che sarei andato addirittura in testa al Jumbo! Lollo ha riso eccitato, condendo il tutto con un “figo!”, mentre Kiko, dapprima entusiasta, si è subito ricomposto ed ha cominciato a fare ventimila domande, molto dubbioso.

“Ma se sei sulla testa, quando vola cadi giù!”.
”No Kiko, non sono proprio sulla testa, sono nella testa”.
“Ah, e da dove sei passato?”        
“Sono passato dalla porta che fa entrare nel naso e poi ho preso l’ascensore e sono salito nella testa”.
“Naaaa, ma dai!”

Meglio di "esplorando il corpo umano"!
 
 

lunedì 8 aprile 2013

Lascia il pisello di tuo fratello!

Poltrivo, come al solito, nei 30 minuti che passano tra la prima pronuncia dell'ordine irrevocabile del sergente maggiore Senzabarbamamma (nana pure lei...) "Bimbi a letto" ed il bacino della buona notte, quando sento un urlo lancinante misto a riso e Senzabarbamamma che, a sua volta, urla: "Canca, lascia il pisello di tuo fratello! Non lo puoi tirare!"
Ma che cav...?!?
Riemergo improvvisamente dal torpore post-prandial-serale immaginando il male e, trattenendo a stento le risate, vado nella stanza dei bimbi.
Ma che fate?
Beh, nulla...
Titto decide che deve mettere i pigiamino a Canca, solo che lo fa con la sua solita delicatezza e praticamente la ribalta. Canca che fa? Per non cadere dal letto si "aggrappa" alla prima cosa che trova e quindi... Oh, que dolor!

Vi presento i miei

Titto, anni 4.
Segni particolari: ingegnere
Deve essere una specie di contrappasso... Un figlio ingegnere già a 4 anni! Un vero secchione!
Cosa gli piace: impianti a fune e qualsiasi cosa che giri ed abbia ingranaggi.
Un giorno, in seggiovia (si, orgoglio di BarbaPapá Nano, lui scia benissimo!), mi ha detto: "sai papà, nella seggiovia ci sono 2 tipi di ruote: quelle che girano e quelle che saltano. Quelle che girano la fune gli passa sopra, quelle che saltano gli passa sotto. Io preferisco quelle che saltano. Vorrei una seggiovia dove ci sono solo ruote che saltano." Titto, fidati di papà, senza le ruote che girano strisceremo la sedia per terra!

Canca, anni 2
Segni particolari: in centro Italia direbbero "fanatica".
Anche qui mi sa che sconto qualche pena... Si presenta come Cancaneve Pincipessa e Ballerina.
Quando decide di mettersi in gala, indossa la sua corona regale e si mette i braccioli (si, quelli da mare!).
Beh, non fa una piega; avete mai visto l'abito di Biancaneve?
Canca, mi fai vedere come fai l'inchino? No, fallo tu! Io Pincipessa!
Cominciamo bene...

Il verme

Per tenere i bimbi un po’ tranquilli, in macchina propongo il gioco degli animali, quello in cui cerchiamo di capire quale sia l’animale più pericoloso e come noi, eroi dei due mondi, contiamo di catturarlo e fargli fare la fine più atroce.

Dopo un rapido scambio di occhiate ed una breve consultazione con i fratelli, è Kiko che prende la parola: “dove scivoliamo con le bici, la dove ci sono le pietre, ieri abbiamo visto tante lumache, 3 vermi ed uno scorpione. Non c’è dubbio, il più pericoloso è il verme!”.

“Kiko, scusa, forse è lo scorpione, no?” Dico io.

“No, anche alla tele si vede che il verme è il più pericoloso”. Risponde lui risoluto.

“Scusa, ma che fa il verme di tanto pericoloso?” chiedo.

Se mi regali a Natale una spada rossa lo infilzo nell’occhio” interviene Edidi.

“Ha il veleno”, sentenzia Kiko.

… e poi lo butto nel fuoco”, prosegue Edidi.

“E’ quasi pericoloso come il ragno (la tarantola, ndr)” mi intimidisce Kiko,

… e poi lo schiaccio con la macchina”, Edidi si accalora.

“mentre lo scorpione no, quello lo uccido facilmente” mi tranquillizza Kiko mostrando il piede con cui tempo fa ne schiacciò uno sul muretto del cortile.

… e quando è morto lo uccido di nuovo con la spada rossa!” termina con aria trionfale Edidi, già sudato e spettinato per lo sforzo.

“Scusa Kiko, ma sei sicuro che il verme morda ed abbia il veleno? Non è il serpente?”

“Anche il serpente, ma il verme è peggio!” e Lollo ed Edidi fanno un palese segno di assenso.

Per fortuna che abbiamo Edidi con la spada rossa…