Negli ultimi due anni i bimbi mi
hanno sentito parlare spesso di viaggi, ed hanno dovuto fare i conti con assenze
prolungate, con un preavviso sempre troppo corto; ore, alcune volte, minuti,
altre volte. Il loro senso del tempo non rende queste cose semplici, tanto meno
quando devo fargli capire che il momento del rientro non è immediato come
vorrebbero loro.
Perciò,
in un costante sforzo per tranquillizzarli, ho incominciato a raccontare loro
quello che vedo strada facendo, soffermandomi su quegli episodi
che possono rendere magico ed epico il mio viaggio.
E’ per
questo che, durante una recente trasferta in Asia, ho
spiegato loro che avrei fatto qualcosa di unico, di cui sarebbero stati al
tempo stesso fieri e sorpresi. Sarei entrato nel naso dell’aereo!
Il ché era tecnicamente vero, visto che avevo il posto 1D, direttamente nella punta del 747.
Un paio di foto dal gate mi aiutarono tantissimo a convincerli che non stavo scherzando e l’immagine ammirata di Lollo e Kiko mi convinse di essere riuscito nell’intento…
Il ché era tecnicamente vero, visto che avevo il posto 1D, direttamente nella punta del 747.
Un paio di foto dal gate mi aiutarono tantissimo a convincerli che non stavo scherzando e l’immagine ammirata di Lollo e Kiko mi convinse di essere riuscito nell’intento…
Edidi
sembrava strano, titubante ed un poco preoccupato. Sino a quando decise di
sciogliersi il dubbio: “papà, chiese infine, e se l'aereo ha il raffreddore?”
Qualche giorno dopo ho voluto cambiare un po’ le cose. Approfittando di un quanto mai
apprezzato upgrade in prima classe (cosa fanno le miglia premio...), ho informato i bimbi che sarei andato addirittura
in testa al Jumbo! Lollo ha riso eccitato, condendo il tutto con un
“figo!”, mentre Kiko, dapprima entusiasta, si è subito ricomposto ed ha
cominciato a fare ventimila domande, molto dubbioso.
“Ma se
sei sulla testa, quando vola cadi giù!”.
”No
Kiko, non sono proprio sulla testa, sono nella testa”. “Ah, e da dove sei passato?”
“Sono passato dalla porta che fa entrare nel naso e poi ho preso l’ascensore e sono salito nella testa”.
“Naaaa, ma dai!”
Meglio di "esplorando il corpo umano"!
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