BarbaPapà è in casa a guardare le moto; i 5 teppisti, piuttosto accaldati, giocano sul prato.
“Mami, possiamo togliere la maglia?”
“Certo cucciolo”.
“Mami, possiamo togliere i pantaloncini?”
“Certo tesoro, avete i costumini, va bene così”.
“Mami, possiamo girare scalzi?”“Certo gattino, goditi l’erbetta…”
BarbaPapà esce mentre Uaui trascina il triciclo arrampicandosi su per il prato.
“Uaui, vai piano che ti spatacchi!” grande BarbaPapà, sempre
vigile…
Uaui è lanciatissimo, capelli al vento e panno ben ancorato
al sedile, posizione leggermente reclinata all’indietro per essere più
aerodinamico… La ruota davanti, in plastica, ha una crepa su tutta la
circonferenza, con la quale copia fedelmente le imperfezioni dell’asfalto. Anche
troppo.
Appena passa sull’impercettibile canalino di scolo dell’acqua
che passa in diagonale, il triciclo ci si infila e scarta repentino a destra,
puntando dritto verso la staccionata in legno che un tempo ospitava il “fu”
Byron.
“Uaui, frenaaaa!” grande BarbaPapà, sempre vigile e sempre
pronto!
Uaui sente, Uaui esegue.
I suoi dolci piedini lasciano i pedali e si puntano sull’asfalto
a frenare la folle corsa…
“Ahi. Forse con le
scarpine era meglio…”